Il Piano Strategico 2017-2019 di Enel si focalizza sempre più su una crescita delle rinnovabili, abbandonando gli investimenti in impianti a carbone e la costruzione di grandi progetti infrastrutturali con elevato impatto ambientale. Tale strategia consente al Gruppo una maggiore flessibilità e una riduzione dei rischi oltre alla minimizzazione degli impatti su ecosistema e territorio. Ogni progetto infrastrutturale si confronta con la valutazione da parte delle comunità di riferimento; in alcuni casi, vi sono critiche o non è totalmente condiviso. Talvolta, a fronte di un largo consenso da parte delle comunità e delle istituzioni locali, si riscontrano opposizioni di alcuni movimenti della società civile o di associazioni ambientaliste. Il coinvolgimento delle parti interessate nei processi di pianificazione e nello sviluppo dell’infrastruttura è un elemento fondamentale. In alcuni casi la costruzione di nuovi impianti può comportare il ricollocamento di una parte della popolazione residente nelle aree circostanti. La gestione del ricollocamento non può prescindere dal coinvolgimento delle popolazioni e delle persone interessate e da un’attenta valutazione delle problematiche psicologiche e sociali prevedibili a livello individuale e collettivo. L’approccio alla scelta dei siti potenziali è quello di minimizzare, per quanto possibile, le necessità di ricollocamento della popolazione. Durante la fase di definizione dei siti potenziali per lo sviluppo di progetti energetici vengono condotti specifici studi che includono aspetti di carattere economico, politico, culturale e socio-demografico, tra cui l’analisi della vita quotidiana delle comunità che vivono nella zona di influenza, la distribuzione della popolazione, le forme organizzative, i livelli di occupazione e di retribuzione. Nei casi in cui l’opzione del ricollocamento venga confermata, il progetto si sviluppa nel rispetto della legislazione vigente nel Paese interessato, incluse le eventuali normative locali che specificano le condizioni per il ricollocamento e le modalità di calcolo del relativo risarcimento. La sensibilità di Enel in questa tematica trova riscontro anche nella Politica sui Diritti Umani approvata nel 2013 dal Consiglio di Amministrazione. Si riportano di seguito i casi più significativi in corso, gli impatti positivi e/o negativi (effettivi o ‘temuti’) sul territorio e il modo in cui le società del Gruppo interessate stanno promuovendo un dialogo proattivo per giungere a soluzioni condivise, relativi a impianti realizzati in passato che presentano aree residue di criticità.
Altri fatti rilevanti
NELTUME (CILE)
Neltume è un progetto relativo a una centrale idroelettrica, ad acqua fluente, con una potenza installata di 490 MW, nel Comune di Panguipulli, regione di Los Ríos. Il processo di valutazione ambientale è stato avviato nel 2010 ed è ancora in corso. Dal 2006 Endesa Chile (oggi Enel Generación Chile) ha avviato un processo di consultazione con le comunità indigene al fine di incorporare le loro istanze nell’ambito dello sviluppo del progetto. In particolare dal 2007 ci sono uffici d’informazione nelle località vicine all’area del progetto e dal 2011 sono aperti alcuni punti di contatto con le comunità chiamati Casas Abiertas per facilitarne la partecipazione. Attualmente a Neltume è presente un ufficio d’informazione dell’azienda che gestisce le relazioni con le organizzazioni della società civile e le autorità locali per il raggiungimento di specifici accordi.
Il 29 aprile 2013 il Servizio di Valutazione Ambientale (SEA) della regione di Los Ríos ha emesso la “Resolución Exenta n. 002” che prevede nell’ambito della valutazione ambientale del progetto la realizzazione di un processo di consulta indigena, secondo quanto previsto dal “Convenio OIT n. 169”, delle comunità, popolazioni e gruppi presenti nella zona di influenza dell’impianto. Il SEA si è riunito con ciascuna delle otto comunità identificate per illustrare in dettaglio il processo di consultazione, invitandoli a nominare i propri rappresentanti. Nel dicembre 2015, dopo le conversazioni con le comunità, lo Studio di Impatto Ambientale associato al progetto è stato ritirato in quanto l’impatto generato secondo il disegno del progetto non era sostenibile. Nel mese di maggio 2016, Endesa Chile (oggi Enel Generación Chile) aveva anche informato che avrebbe iniziato la valutazione di alternative di progettazione, le quali sono attualmente ancora in corso. Nello stesso tempo, Enel Generación Chile sta operando per dare sostenibilità e autosufficienza alle iniziative di sviluppo locale intraprese durante gli ultimi anni. Tra queste la creazione della Fiera Lelilen Lafken, che rappresenta uno spazio di vendita e promozione di vari prodotti artigianali e gastronomia Mapuche costruita con il supporto attivo degli stessi beneficiari sulle sponde del lago Neltume, visitato da oltre 400mila turisti all’anno. I beneficiari di questo progetto sono circa 50 artigiani in legno e lana. L’organizzazione e la gestione di questo spazio è collettiva ed è delegata a un comitato direttivo composto da membri della comunità.
CENTRALE TERMOELETTRICA DI PORTO TOLLE (ITALIA)
Nell’agosto 2011 la Procura della Repubblica di Rovigo ha richiesto il rinvio a giudizio di alcuni amministratori, ex amministratori, dirigenti, ex dirigenti e dipendenti di Enel ed Enel Produzione per il reato di omissione dolosa di cautele atte a prevenire disastri, relativo a presunte emissioni provenienti dalla centrale di Porto Tolle; successivamente, il PM (pubblico ministero) ha contestato anche il reato di disastro doloso. Nel corso del 2012 il GUP di Rovigo, facendo seguito alle richieste della Procura della Repubblica di Rovigo, ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati per entrambi i reati. Dopo diversi gradi di giudizio, il 18 gennaio 2017 la Corte d’Appello di Venezia ha assolto tutti gli imputati con la formula “il fatto non sussiste”. Per maggiori dettagli si veda la Relazione Finanziaria Annuale Enel 2016 – Attività e Passività potenziali.
HIDROAYSÉN (CILE)
HidroAysén è una partnership tra Endesa Chile (ora Enel Generación Chile) e la società cilena Colbún per lo sviluppo di un progetto idroelettrico con una capacità di 2.750 MW. Nel 2014 il governo cileno ha revocato la licenza del progetto dopo le proteste di gruppi ambientalisti. Enel vuole sviluppare solo progetti che creino valore condiviso per l’azienda e per i propri stakeholder e quindi a inizio 2015 ha dichiarato che il progetto non rientra nel portafoglio di progetti in fase di sviluppo. A oggi sono in corso le trattative con il partner Colbún per trovare la migliore soluzione possibile per le comunità e le aziende.
PROGETTI IDROELETTRICI (CILE E PERÙ)
Enel ha deciso di rinunciare ai diritti di utilizzo idroelettrico per alcuni progetti in America Latina in seguito all’analisi della loro redditività e del loro impatto socio-economico. Si tratta dei progetti Puelo, Futaleufú, Bardón, Chillán 1 e 2, e Huechún in Cile (minusvalenza di 166 milioni di euro) e Curibamba e Marañón in Perù (minusvalenza di 30 milioni di euro). La rinuncia è coerente con la strategia del Gruppo Enel che intende sviluppare solo progetti che siano non solo tecnicamente ed economicamente fattibili, ma anche condivisi con le comunità locali. I diritti di sfruttamento idrico, per i quali è stata espressa la rinuncia, sono stati restituiti agli Stati in modo da poter essere utilizzati per qualsiasi altro tipo di progetto di sviluppo.
Principali azioni | Target |
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Accesso all’energia | 3 milioni di beneficiari, principalmente in Africa, Asia e America Latina al 2020 |
Sviluppo sociale ed economico | 1,5 milioni di beneficiari* al 2020 |
Istruzione di qualità | 0,4 milioni di beneficiari al 2020 |
Implementazione di nuovi progetti a beneficio delle comunità in cui Enel opera per la creazione di valore condiviso e diffusione della cultura dell’energia | |
Diffusione del modello di Creazione di Valore Condiviso (CSV) nelle attività operative (Sviluppo del business - BD, Ingegneria e Costruzioni - E&C, Gestione e Manutenzione - O&M) | |
Diffusione e valorizzazione di partnership strategiche e operative |
* Target aggiornato rispetto ai 500.000 beneficiari iniziali